La posizione dell'Associazione
Progetto di realizzazione di un nuovo parco eolico composto da 20 aerogeneratori denominato “Monte Giarolo” e relative opere connesse, della potenza massima complessiva di 124 MW, sito nei Comuni di Albera Ligure, Cabella Ligure, Fabbrica Curone e Santa Margherita di Staffora
LA CONVENZIONE DI AARHUS – PROPOSTA
La Convenzione di Aarhus dell’UNECE (United Nations Economic Commission for Europe), sancita nel 1998 e della quale l’Italia è partner insieme agli altri stati membri dell’UE, garantisce ai cittadini, in materia ambientale, l’accesso alle informazioni, la partecipazione ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia.
Al momento non ci risulta alcuna iniziativa al riguardo del secondo punto, nonostante la Convenzione di Aarhus sia palesemente orientata a forme di democrazia partecipativa.
La nostra esperienza, in merito al secondo punto della Convenzione di Aarhus, è infatti fortemente deludente: anche quando vengono ammessi ad esprimersi all’interno di procedimenti amministrativi di un certo rilievo in materia ambientale, il ruolo dei cittadini (anche raccolti in Associazioni) viene circoscritto a quello di semplici uditori che possono al massimo depositare memorie (delle quali si può anche non tenere conto senza darne motivazione), o addirittura viene concessa solo la possibilità di formulare osservazioni (che possono essere tranquillamente respinte).info@rinascenza.net C.F. 94023440061
Del resto, anche l’accesso alle informazioni non è favorito, perché abbiamo una lunga esperienza di richieste di accesso senza alcun riscontro, oppure che arrivano a conclusione positiva oltre i 30 giorni, financo un anno e mezzo, o che si cerca in ogni modo di contrastare.
Domandiamo con forza come le Autorità coinvolte nei progetti di parco eolico sul crinale lombardo-piemontese -Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Regione Lombardia, Regione Piemonte, Province- intendano far partecipare i cittadini ai processi decisionali che riguardano tale parco eolico.
Al momento tale partecipazione non essendo stata predisposta, chiediamo il rispetto della Convenzione di Aarhus: venire informati non è partecipare alle decisioni.
Riteniamo che, data la dimensione e l’impatto previsto da questo progetto di parco eolico, questa sia l’occasione per creare finalmente una iniziativa pilota per la partecipazione dei cittadini alle decisioni in materia ambientale, strutturando una proposta che parta dai cittadini stessi e chiedendo alle Amministrazioni coinvolte di conformarsi a essa. Rinascenza si dichiara fin d’ora disponibile a partecipare alla strutturazione dell’iniziativa pilota.
I DETTAGLI TENICI DI PROGETTO
Anche se non abbiamo finito di esaminare gli oltre 1100 files di progetto e le prime osservazioni pervenute al Ministero, possiamo già affermare che concordiamo con le valutazioni negative affermate e le criticità espresse da Provincia di Alessandria, Regione Piemonte, Sindaci dei comuni interessati, oltre che da alcune Associazioni come Legambiente. Per questo motivo non duplicheremo le loro valutazioni di dettaglio, riservandoci di proporre una serie di integrazioni con un futuro documento dettagliato.
Ci sembra però opportuno proporre una serie di temi generali finora scarsamente affrontati.
1. Vocazione dei siti proposti per il Parco Eolico
I crinali interessati dal progetto non si trovano in aree particolarmente produttive dal punto di vista eolico. Come evidenziato dall’Atlante eolico d’Italia ( https://atlanteeolico.rse-web.it/ ) sono zone con una velocità del vento intorno ai 6m/s, mentre le zone maggiormente vocate sono in Italia attorno a velocità di 8-9m/s. E’ opportuno domandarci come mai un soggetto privato sia interessato a produrre meno energia e quindi meno ritorno economico rispetto a un uguale investimento in altra zona. Sarebbe ingenuo dismettere questa domanda sulla base della libertà di investire ed eventualmente anche sbagliare, ed è lecito chiedere quale sia il flusso economico che garantirebbe l’investimento (provenienza dei fondi, coinvolgimento eventuale di fondi pubblici, etc.)
2. Collegamento alla rete elettrica.
Secondo il North American Electric Reliability Council “… il primo passo nella selezione dei siti per progetti eolici su grande scala, prima ancora della raccolta di dati sulle velocità del vento, consiste nel trovare aree con un adeguato ATC (adequate available transfer capability). L’ATC è “la misura della capacità residua in un sistema di trasmissione dell’energia disponibile per ulteriore integrazione in un sistema di aree interconnesse, senza upgrades significativi alle linee esistenti e alle sottostazioni”. Questo perché attualmente esistono molte aree già sovrassature.
Salvo errori, ci sembra che il progetto indichi solo il collegamento al nodo più vicino, senza alcuna considerazione relativa all’ATC.
In più, chi paga questo collegamento di rilevante impatto che si svolge su versanti anche ripidi per una lunghezza di 10-15 chilometri? E’ un investimento tutto a carico dell’ente privato proponente, o sono coinvolti fondi pubblici?
3. Ricadute occupazionali
Secondo il Ministero dell’Ambiente e della Transizione Ecologica, le ricadute occupazionali del fotovoltaico sono molto maggiori rispetto a quelle dell’eolico, il che rende semplice indicare il fotovoltaico come preferibile rispetto ai parchi eolici. In particolare il fotovoltaico diffuso sul territorio con impianti di piccola taglia, che comporta altrettanto diffuse e capillari ricadute occupazionali (e pochi o nulli problemi di connessione alla rete). (https://www.gse.it/documenti_site/Documenti%20GSE/Studi%20e%20scenari/GSE_Ricadute%20economiche%202021.pdf)
CONCLUSIONI
RINASCENZA vede con assoluto favore le energie alternative, ma dato che la nostra non è una posizione puramente ideologica e preconcetta, riteniamo necessario sottoporre a vaglio critico ogni iniziativa di sviluppo, favorendo la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali nello spirito della Convenzione di Aarhus.
Allo stato dell’arte, dichiariamo la nostra opposizione al progetto Parco Eolico Giarolo.